Secondo l’organizzazione Mondiale della sanità la mancanza di attività fisica rappresenta una delle principali cause di morte ed è associata ad una maggiore esposizione al rischio di malattie cardiache, diabete ed in alcuni casi gravi anche tumori.
Proprio per questo l’Oms consiglia di fare esercizio fisico per un minimo di 150 minuti a settimana ( o 20 minuti al giorno ) per allontanare il rischio di malattie, e di aumentare di circa 45-60 min l’esercizio fisico al giorno per combattere le complicanze provocate dalla pigrizia.
La pigrizia è un brutto male, tanto da considerarla alla stregua di una malattia, perchè la sedentarietà va considerata come una vera e propria patologia che può causare come detto malattie gravi, diabete, tumori e malattie cardiovascolari. Per combatterla la terapia più efficace è una sana e costante attività fisica.
La pigrizia costituisce uno stato di inerzia e può riguardare il corpo o agire a livello mentale. A tutti può capitare di sentirsi pigri, come quando avvertiamo la sensazione di una grande debolezza che non ci rende attivi e vitali. Ma quando la pigrizia diventa uno stile di vita le conseguenze possono essere anche serie.
Chi è pigro spesso vive il quotidiano quasi con disinteresse, evitando tutto ciò che può provocare stress o uno sforzo eccessivo. Si preferisce uno stile di vita sedentario alla vita attiva e anche le decisioni vengono delegate ad altri o ridotte al minimo. Eppure la pigrizia può nascondere una situazione più complessa, di inadeguatezza, di paura del fallimento o di poca autostima e sicurezza in sè. L’esercizio fisico deve essere considerato come una medicina e , come tale, deve essere assunto nel modo giusto.
E pensare che secondo dati resi noti dalla Federazione medico sportiva italiana, l’Italia è tra i 20 paesi più pigri al mondo. Si tratta di una condizione che solo in italia accomuna circa 24 milioni di persone, soprattutto i più giovani. L’ abitudine alla pigrizia comincia da piccoli. Quello che manca è spesso l’educazione fisica: a scuola ci si limita a farli giocare a palla senza insegnare i movimenti basilari e fondamentali del corpo umano e arrivati all’università mancano le strutture e le basi che hanno, per esempio, i campus americani. E’ un problema di sistema, si ripete sempre che muoversi fa bene ma poi non si insegna mai come ci si deve muovere. La pigrizia è più evidente tra i giovani,nei quali si evidenzia la carenza di movimento nel passato, gli over 30 infatti iniziano a fare sport come fattore di aggregazione o per seguire i consigli di un medico. Mentre ai giovani mancano le strutture e gli insegnanti, e finchè l’attività motoria non entrerà a far parte realmente delle materie che fanno media per le famiglie sarà sempre un di più e non un’attività primaria da far fare ai figli. Serve puntare su progetti che stimolino l’interesse dei ragazzi , ma anche facilitare le pratiche per gli adulti con insegnanti motivati e preparati.
La colpa maggiore, infatti, è di molti professori che , fin dalle scuole elementari, non insegnano le basi dell’educazione fisica e del movimento, concentrandosi solo sui loro ipad e quotidiani.
Dunque, non solo la pigrizia uccide più dell’obesità, ma sarebbe una vera e propria malattia strettamente connessa alla sedentarietà.
Molte sono le malattie infettive, ossia quel tipo di patologie che si trasmettono da un individuo ad un altro attraverso il contatto oppure aria, acqua, etc. A risultare contagiose non sono solo malattie come l’influenza ma anche certi atteggiamenti o comportamenti che in un certo senso sono infettivi.
La pigrizia ad esempio è contagiosa, perchè spesso è in grado di plasmare l’ambiente in cui vive e perchè inconsciamente tendiamo ad imitare i nostri atteggiamenti con quelli degli altri. Due sono le dinamiche a riguardo: il falso consenso e l’influenza sociale. Il primo è la tendenza a proiettare su altri individui il proprio modo di vedere le cose, mentre il secondo si verifica quando una persona trovandosi in contesti incerti si adegua al comportamento degli altri, non prendendo iniziative. Pertanto si diventa pigri e facilmente influenzabili.
La compagnia degli altri ci influenza, un pò come si dice che chi va con lo zoppo impara a zoppicare, chi va con il pigro finisce per impigrirsi. ..Al contrario, vai con l’allenatore che ti farà allenare! ;-
Le persone tendono a seguire il falso consenso che pensano di ottenere adeguandosi alle risposte degli altri credendo che le scelte degli altri siano in linea con le loro.
L’influenza sociale, invece, tende a far modificare i comportamenti in relazione a quelli delle persone vicine. La cosa assurda però è che il consenso sociale è determinato dal falso consenso che mostra come ci facciamo influenzare dai pregiudizi senza accorgercene nemmeno. Accade quando un individuo, trovandosi in situazioni incerte, assume il comportamento degli altri come fonte di informazioni e si adegua a tale comportamento.
Per questo se frequentiamo una persona pigra prudente e impaziente il risultato è che quasi sicuramente anche noi saremo destinati ad esserlo per esperienza personale. Questo tipo di influenza altro non è che il normale meccanismo di apprendimento che otteniamo osservando gli altri ed è in contrasto con la convinzione che allinearsi sia necessario per sentirsi accettati.
Come vincere la pigrizia?
Che fare sport faccia bene alla salute è un dato di fatto. Essere in forma non basta più solo come motivazione, perchè se si prende in esame anche il fattore salutistico, fare sport non fa bene solo alla salute ma migliora anche l’umore e vince lo stress.
Esiste un fenomeno chiamato “runner’s high” ovvero ” sballo del corridore”, che crea un senso di eccitazione causato da un abbondante esercizio fisico. Mentre si svolge esercizio fisico, si secernono endorfine che producono un effetto analgesico e stimolante. Queste sostanze chimiche, quindi, producono piacere.
Dunque, poichè l’ostacolo, è spesso qualcosa di puramente mentale, con questi semplici consigli riuscirete a vincere la pigrizia e praticare sport con la giusta costanza.
E ricordatevi.. STAY FIT e al prossimo articolo!
La Finori e Ivan Lo Cicero